Lo comprai.
Benedico la mia assenza di logica :) è qualcosa di stupefacente, ma eviterò di parlarne oltre, è una promessa! Solo, come stavo dicendo, mi sono ritrovata a rileggere alcune righe..
"Crede che sia possibile scrivere nuove storie (di fantasia) prendendo spunto dal nostro passato, dalla storia?
Da un certo punto di vista è
essenziale: a ben vedere, il futuro ci è sconosciuto, il presente è quasi
totalmente insensato. Ad entrambi, presente e futuro, solo il passato è in
grado di offrire un contesto verosimile, plausibile. Se estrapolata dal suo
contesto, la condizione umana è inspiegabile, inesplorabile, incomprensibile.
Ma c’è un’altra risposta che va
ben oltre la domanda per quanto riguarda il fantasy epico ed il suo rapporto
con il mondo reale (lo si trova anche in altri generi letterari, ad esempio
nella letteratura storica). Sia che ne sia conscio o meno, ogni autore di libri
fantasy è alle prese con un dialogo con il mondo reale e dato che il mondo
reale cambia, muterà anche la natura di questo dialogo. Scavando nella storia
del genere non è difficile notare come i racconti "senza
tempo" furono creati coerentemente ad un contesto di realtà che influenzò
notevolmente il mondo immaginario e le storie in esso contenute.
Quello che trovo davvero
interessante è il modo in cui questo senso del passato viene percepito
dall’autore a dare forma al mondo immaginario e, più specificatamente, a
condurre quel meta-dialogo tra fantasy e mondo reale. Trasciniamo sulla pagina
le nostre sensibilità e questo può avere risvolti impressionanti. Per esempio,
se l’ispirazione dell’autore ed il suo senso del passato provengono da un forte
sentimento nostalgico, avremo il Signore
degli Anelli. Se invece questo rapporto con il passato assume tratti
confusi, traumatici ed è pervaso dalla disillusione, avremo il Ciclo della Compagnia Nera di Glen Cook.
[...]"Ci sono delle differenze tra il pubblico fantasy americano e quello
europeo? È luogo comune ritenere che la cultura classica e, in misura ancora
maggiore, la storia contemporanea abbiano una presa maggiore sui lettori
americani grazie al loro fascino esotico,
rispetto che sugli europei. Qual è la sua opinione in merito?
Questo è il mio punto di vista:
dipende tutto dall’editore. Solitamente (ma non è certo un assioma), gli
editori statunitensi sottovalutano le raffinatezze del loro pubblico: non fanno
altro che soddisfare delle aspettative molto basse, pronti a giustificarsi
additando le cifre del fatturato, ecc. Ma questa è la storia del serpente che
si morde la coda, è un circolo vizioso. Proprio come nella scuola: se si
pretende di più dai propri studenti essi si dimostreranno all’altezza delle
aspettative. Se, al contrario, le pretese diminuiscono, essi riposeranno sugli
allori con un bel sorriso beffardo dipinto in volto (è curioso notare quanti
colleghi e quante università, i quali traggono profitto dall’istruzione, stiano
effettivamente banalizzando i loro programmi, presumibilmente per attirare un
numero maggiore di studenti e quindi di denaro, svalutando stupidamente la loro
offerta formativa. È come un’inflazione inarrestabile, ma dei cervelli, non
delle valute. E così i capi si compiacciono della micidiale pallottola d’oro da
loro creata, proprio mentre stanno per fare fuoco, mirando alle loro stesse
tempie).
Generalmente gli editori europei
non sottovalutano i propri lettori (posso parlare solo del genere fantasy e,
forse, della fantascienza: non sono in grado di esprimermi sul pantano di frivolerie, di libri-panacea e libri
fai-da-te in cui metà del pianeta è ormai sprofondato).
Sembra che le discipline delle materie umanistiche come Storia, Latino
e Greco non riescano più a stare al passo coi tempi. Siamo testimoni di un
lento ma continuo crollo delle iscrizioni ai corsi umanistici delle università.
La società d’oggi è interessata e richiede discipline più pratiche ed
immediate, più vendibili. Quali sono
i suoi pensieri in proposito? Da dove pensa abbia avuto origine questo processo
e come potremmo fermare quest’involuzione?
Quando è lo sconforto a
prevalere, vedo questa denigrazione delle materie umanistiche come un attacco
consapevolmente sferrato alla democrazia: l’ultima cosa di cui hanno bisogno i
governanti è una massa illuminata, scettica e ben istruita, persone che
potrebbero interferire con la loro volontà di fotterci. Se l’istruzione si riduce a business anche
l’efficacia è misurata in termini economici da quei tecnocrati che non
sarebbero in grado di riconoscere un testo latino nemmeno se ce l’avessero
stampato in fronte. È questa la marmaglia che affolla le scuole di Business, la
cui mancanza di un’istruzione “a tutto tondo” è causata dal sistema stesso
della scuola secondaria in cui le specializzazioni arrivano troppo presto (c’è
poi l’effetto opposto: spesso i giovani che si specializzano nelle materie
umanistiche [che finiscono col diventare giornalisti, colonnisti, ecc.] mostrano
una spaventosa ignoranza delle materie scientifiche che vengono guardate di
sottecchi con disprezzo e scetticismo). A parer mio, si dovrebbe intraprendere
una specializzazione il più tardi possibile. A dir la verità, una delle ragioni
principali per cui siamo tornati in Canada quando nostro figlio aveva otto,
nove anni, è proprio questa: non volevamo che diventasse uno di quegli idioti
incapaci di vedere al di la del proprio naso, esperti di una materia ed in
quell’unica materia soltanto [sto accusando il sistema scolastico inglese?
Indubbiamente]. In Canada nostro figlio ha avuto un’educazione che spaziava
dalla biologia alla musica, ha imparato chimica, fisica, matematica, storia,
spagnolo e inglese, e quando all’ultimo momento ha deciso di cambiare percorso
universitario, abbandonando ingegneria aereonautica per passare ad archeologia
… beh, non c’è stato nessun problema. I giovani devono poter essere liberi di
cambiare idea fino all’ultimo secondo possibile. E, scusate, non sono proprio
le materie umanistiche da quattro soldi
a sostenere i costosi programmi delle
università e dei college? Toglietele e avrete ammazzato la gallina. Sono finite
le uova d’oro, spiacenti.
Se non sono troppo abbattuto,
tento di non pensarci affatto."
Ho concluso la mia parentesi. Tornerò ai libri.
Elefanti Tristi
Ah eccolo, eccolo!!!
RispondiEliminaPerchè dovrei ucciderti??? Per i giardini della luna??? UAHAHAHAH vai tra, non ho niente contro quel libro e quelli che lo hanno seguito solo che non mi attirano...non per il momento.
Detto ciò, sono assolutamente d'accordo con l'autore su tutto ciò che detto...anche se non so il latino e faccio pena in matematica XD Perlomeno ci ho provato eheh...
Morbidi.
Ah no dovevo prenderti a pugni...no lo sai che non amo le mezze misure...o ti uccido oppure non ti uccido.....comunque non ti uccido.XD
RispondiEliminaMorbidi.
Grazie Morbidi! Hihihi lo so, e non mi aspetto che la gente inizi a leggerlo..ma a quanto pare tempo fa ne ho parlato moltissimo..io nemmeno me ne ricordo O.O
RispondiEliminaElefanti Tristi
UAHAHAHAHAHAH si...un po' come io con NO,NO (Giovanni Ribisi) -__-'
RispondiEliminaQuindi siamo pari! :)
Morbidi.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiElimina(avevo capito che l'avessi intervistato tu e mi sono vergognata) comunque, Santissime parole, vorrei che lo capissero tutti quanti... su questo argomento, se già non lo conosci ti segnalo questo blog http://cronachedallalibreria.blogspot.it/ , mi fa capire sempre molte cose su editoria e cultura :)
RispondiElimina(magari l'avessi intervistato io Irene! Ho solamente tradotto un'intervista presa da http://thebreathlessquills.wordpress.com/2012/06/12/interview-with-steven-erikson/)
RispondiEliminaGrazie mille dalla segnalazione! Ci sbircio subito :)
Elefanti Tristi
Mi hai fatto venir voglia di leggerlo.
RispondiEliminaNon conoscevo questo scrittore.
Ti farò sapere.
Uh, ehm bisogna che ti premetta che è complicato, dannatamente complicato perchè racconta la storia di un altro mondo (che poi giustamente è sempre il nostro). Questi sono il libri più assurdi, lontani (ma al contempo drammaticamente vicini alla) dalla realtà che abbia mai incontrato. Detto ciò..tentar non nuoce, alla peggio avrei letto un libro che un capo e una coda :)
EliminaVisto Elefanti Tristi??? Qualcuno lo leggerà prima di me :)
RispondiEliminaMorbidi.
Hihihi ma io non voglio che tu lo legga..cioè, vorrei che lo leggessero tutti, ma dato che so che è ABBASTANZA improbabile..mi rassegno :)
Eliminano lo so...il punto è che è molto probabile che io prima o poi lo legga, ma.....certo non è un racconto di pirati eheheheh e quindi mi ci vuole un po' :)
EliminaW Long John Silver...chiamato Long perchè "ci" aveva una bella randa XD
Morbidi.