Verso le 19.00 torna a casa mia madre e, non so come, finiamo a parlare di libri. In realtà mia madre non legge mai, non perchè sia analfabeta o perchè detesti qualsiasi scritto/scrittore, più banalmente non ha un minuto di tempo da dedicare alla lettura. Io non leggo più come prima (tra l'università, i piccoli viaggi e tutto il resto.. a volte è più comodo perdere tempo senza far funzionare il cervello, ecco tutto), ma da Settembre ho ripreso in mano i libri di quell'autore che non nominerò più. E ora sono al quarto. Lentina la ragazza! Beh, sì, ma con l'obbligo di frequenza e la "migliore amica" [mi batterò fino allo stremo delle forze per l'insensatezza di questa parola e per la sua abolizione, tuttavia rende l'idea..] a Madrid, che quando torna mi rapisce per tre-quattro giorni.. non è così semplice ritagliarsi del tempo. Va da sè, quindi, che il discorso sui libri sarà durato un pugno di secondi (storie di gente che si impegna a non scrivere "una manciata" ma che ci ricasca banalmente utilizzando un sinonimo). Non so come, siamo finite a parlare dello studio. Grazie al cielo non di quello universitario (DANNAZIONE), bensì delle superiori. Morbidi, a volte non ti mancano? Quando ci ripenso mi sembra che siano trascorse ere dall'ultimo anno. Oddio, non vorrei rincontrare certa gente nemmeno per sbaglio, neanche in coda al supermercato o alla festa di arrivederci di qualcun'altro. Eppure la maturità la rifarei, il periodo prima degli esami è stato qualcosa di fantastico. A quanto pare, sono stata una delle poche a non essersi disperata con il sopraggiungere della fatidica data (solamente perchè non avevo capito cosa mi aspettasse, non per altro).
In tutto ciò mi sono persa. Sicuramente non volevo arrivare a dire che il tempo passa troppo velocemente tanto che non riesco a stargli dietro, dato che la cosa mi angoscia parecchio. Davvero. Non volevo nemmeno scrivere che mi manca il mio "posto-casa" (come suggeriva Irene), cosa che sarei finita col fare se avessi continuato a parlare della maturità [perchè all'epoca (e tutt'ora) sapevo solo due cose di Montale (ed ero quindi tutta incrociata sperando che il membro esterno di italiano non mi domandasse alcunchè): che aveva scritto una poesia chiamata "I Limoni" e che era ligure. A quel punto, se malauguratamente il professore mi avesse chiesto proprio questo autore, avrei iniziato a raccontargli delle vacanze in Liguria da li ad una settimana.].
Porta Soprana
Palazzo Reale
Chiesa di Santo Stefano
Ho preferito cedere la parola alle foto di una giornata di sole (per me rarissima)..
Elefanti Tristi
E me lo chiedi se mi manca??? Di brutto! Il bello è che non sapevo che dopo tutto avrebbe avuto molto meno senso e che mi sarei sentita persa...perciò ho odiato la scuola con tutto il cuore.
RispondiEliminaOra però ci tornerei di corsa...si, più che altro in quinta....con un po' più di "ragione" col settecento e l'ottocento sempre sotto mano...sui libri, alla lavagna, nei film...nella testa!
Con la promessa di inizio anno di studiare per davvero...fatta solo per poterla infrangere alla grande....Eh si, paradossalmente in quinta abbiamo tutti dato il nostro peggio!
Con la gita a Praga che più che altro è stata una vacanza (e io volevo andare a Mosca cazzo o in Sicilia).
Con le lezioni del Nico che ormai erano diventate lezioni di cucine anziché di arte perché nè noi, nè lui avevamo più le forze per andare avanti.
Con la D'Armetta che prima mi ha (CI HA) odiata e poi mi ha amata così...in entrambi i casi senza motivo e senza mezze misure. O.O
Con la Longo -__-' che ha sbagliato tutto nella vita...doveva fare l'insegnante del nido o la baby sitter e invece non si sa bene per quale ragione ha deciso di insegnare scienze al liceo...
Con l'ansia remota di quell'esame di cui non sapevamo niente....ansia remota che da un giorno con l'altro è diventata vicina, reale, tastabile e io sono andata a sbatterci contro....SE NON HO PERSO I CAPELLI ALLORA, CARA MIA, NON LI PERDERO' MAI PIU'!!!! (meno male dai!)
Con quelle aule e quelle facce familiari...troppo familiari...così familiari che ormai le detestavo, ma erano una seconda casa, un mondo parallelo sicuro e protetto.
Ora invece non c'è niente di familiare, niente di sicuro, niente che mi faccia venire voglia di uscire di casa e trovare un lavoro.
Qui fuori nessuno ti guida, nel bene o nel male.
Nessuno ti dice come fare a restare a galla.
Puoi fare solo due cose: imparare a nuotare o annegare e mi sa che per ora io sto annegando.
Morbidi.
Vero.. tutti i prof (a volte mi manca tantissimo la Monaco, lei e le sue lezioni), tutta quella gente che inevitabilmente poi non si sopportava più, le gite, quella scuola che è un corridoio..
EliminaSe tu anneghi io annaspo. Ma ci tireremo su. Ci aggrapperemo ad uno scoglio e cammineremo sull'acqua. Dicono che sia divertente ;)
ahahahah si....un certo Gesù me lo disse che era divertente XD
EliminaMorbidi.
Il tempo passa davvero, al liceo mi dicevo sempre questo è il periodo più brutto della mia vita..
RispondiEliminano.
quello è stato il periodo più bello e spensierato...
sarebbe bello poter tornare indietro..
Esatto! é stato davvero il periodo più bello.. in un certo qual modo è bello che sia passato..così ci si può riguardare indietro e capire quanti siamo cambiati da allora :D
Eliminavero....è stato il periodo più bello....non credo che sarà mai più così...
RispondiEliminaMorbidi.