...CIBO...

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lunedì 31 dicembre 2012

Dilemmi che tornano l'ultimo dell'anno -__-'

Allora...devo fare un po' di cose oggi...
Devo fare le lenticchie, i gamberetti in salsa rosa, devo lavarmi i capelli, metterli in piega, depelizzarmi e poi per ultima cosa, ma non meno importante, capire se voglio davvero mettermi quel vestitino carinissimo che ho preso da Zara l'anno scorso a soli 16€, ma che non ho ancora avuto modo di indossare.
Il problema è che i vestitini mi piacciono...mi piacciono un sacco, però poi mi ci sento a disagio....insomma già è raro che io mi presenti con un vestitino...poi in casa con amici figuriamoci! Cioè...IN CASA!!! Avete capito bene (e poi chi??? non passa mai nessuno da 'sto blog -__-' ) voglio mettermi un vestitino per stare in casa!
Boh....e questo è un dilemma.
L'altro dilemma non riguarda il qui e ora.
E' un dilemma generico che ogni tanto ritorna ad affollare la mia mente: la frangia.
Io non ho la frangia, non ho la frangia da quando ero in prima liceo (e non era una vera e propria frangia).
Ho la riga di lato e mi piace, mi sta bene, ma ogni tanto mi torna la voglia di andare a farmi fare un bel frangione mega-giga stile Marianne Faithfull da giovane...quando frequentava i Rolling Stones, stava con Mick Jagger e scriveva anche alcune canzoni per loro....
Però poi non ho mai il coraggio....c'è chi me lo sconsiglia sempre  e caldamente e chi mi dice "ma si dai prova!!! Al massimo poi ti ricresce il ciuffone di lato..." e io so ancor meno di prima cosa fare....
Mi starebbe bene? si lo so...ho già avuto una frangia e dovrei sapere se mi sta bene oppure no, ma il punto è che no, non lo so...perchè l'ultima volta avevo 14 anni mentre ora ne ho 21 e il mio volto è cambiato (in meglio si spera) e quindi???
Non so cosa fare.
Uffa!
Mi serve un consiglio....un consiglio di Elefanti Tristi, ma anche di qualche altra anima pia che per caso si fa venire la voglia di passare per questo coso chiamato blog :\
Help!

P.S. allego una foto mia e una foto della frangia che voglio....così mi dite se potrei starci.


MARIANNE FAITHFUL
IO 






Morbidi.





giovedì 27 dicembre 2012

E UN BABBAZZO MI MUOVE IL MOUSE WIRELESS -___-'

Partiamo dal fatto che il premio per il miglior regalo lo vince il videoregistratore che mi permette di rivedere ad oltranza tutte le vecchie videocassette rovinate originali o non che hanno fatto la storia della mia vita fino ad oggi....
Poi ovviamente la Pantera della Trudi a parimerito con il mini chiodo di Zara con le borchie dorate.
Detto ciò lo spirito del Natale mi sfugge sempre più dalle mani....è come se evaporasse poco a poco.
Certo non pretendo di godermi il clima natalizio come quando ero piccola e tutto era magico e possibile.
Babbo Natale esisteva davvero e lo si cercava nel cielo notturno prima di andare a letto nella speranza di scorgere le sue renne volanti e la sua slitta carica di regali.
Quando si faticava a prendere sonno per via dell'agitazione data dall'attesa della festa.
Quando ci si alzava a notte fonda per andare a sbirciare in salotto sperando di sorprendere il caro vecchio e tanto atteso omone barbuto riporre con cura i regali sul divano e sotto l'albero illuminato (inutile dire che poi questo pacioccone giunto dalla lontana Rovaniemi non lo si beccava mai!).
Tuttavia mi piacerebbe sentire ancora qualcosa a livello del petto, in mezzo alla cassa toracica....dove in teoria dovrebbe esserci un cuore...
Vorrei avvertire un minimo di calore, di allegria o di cambiamento momentaneo in positivo, ma niente.
Niente di niente!
Un sasso.
Faccio il presepe e l'albero, da sola, come un automa.
Mi metto le canzoncine natalizie da sola e faccio il pieno di film a tema, ma nemmeno quelli mi danno più quella sensazione ormai dimenticata.
Eppure una volta c'era! Altrimenti come potrei rimpiangerla?
Ma è strano....non la ricordo bene, è come un sogno che svanisce alla mattina...se dovessi provarla ancora probabilmente non la riconoscerei.
L'unica cosa che riconosco, però, è che il tempo sta passando più in fretta del previsto e ne sto perdendo il controllo.
Appena ieri era Agosto e io sguazzavo in un cristallino laghetto in alta montagna e oggi, ora, è il 27 Dicembre...Natale è passato già da un pezzo e io non me ne sono accorta.
Dov'ero? Ero convinta d'essere li, tra i vari parenti, seduta al tavolo a mangiare i ravioli della nonna che ormai non c'è più o sul divano a scartare i regali...
Ero convinta d'esserci anche quando ho fatto la maturità, la vacanza al mare con gli amici, l'ennesimo ragazzo idiota che non mi ha afferrata e poi ha cambiato idea troppo tardi, il mio primo gruppo rock...
Eppure non mi spiego come e quando sono passata dai 17 anni (adorati e pieni di vita e novità) ai 21...
L'unica cosa che so con certezza di aver vissuto, di aver afferrato e assaporato realmente è Fede e la mia storia con lui che è tutt'ora vivida e reale...
Fede: l'unica cosa che al momento mi riporta alla realtà, che mi ricorda che in un qualche modo tutto questo tempo non è stato un sogno, ma è passato volente o nolente e io fin qui ci sono arrivata con le mie gambe.
A cosa sono arrivata però? A niente. Sono arrivata al qui e ora e qui e ora non so cosa fare.....
E' ancora il 27 Dicembre, Natale è passato così come gli anni e io non ho ancora deciso cosa fare, cosa essere...
Sono solo una diciassettenne che intravede lontano, all'orizzonte, patente, lavoro e responsabilità che ancora non le appartengono e quindi non le teme, intrappolata nel corpo di una ventunenne che sa di dover affrontare tutte queste ovvietà, ma non ne è capace  perchè il nido è ancora troppo alto e le ali ancora chiuse...
BOH
Notte...
Morbidi.

lunedì 24 dicembre 2012

what I believe in


Dato che si avvicina una partenza..su quel mezzo di trasporto che non smetterò di chiamare treno.. nonostante sia un aereo. Ma ho notato che non sono l'unica.. per me, almeno, è tutta colpa della paura (terrore puro) di volare. Vorrei poter raggiungere ogni angolo del mondo in treno (attaccato al suolo!) al posto che volarci sopra, per così dire...

Io credo nei treni, in quelle linee parallele che corrono verso l’orizzonte senza incontrarsi mai. Credo che le persone migliori si incontrino così, per caso, alla fermata dell’autobus di quel posto dove non eri mai stato, in stazione mentre guardi il tabellone aspettando di sapere su quale binario avrà inizio il tuo viaggio, in quella carrozza un po’ spoglia di quel vecchio vagone in partenza. O all’arrivo, perché no. Credo negli incontri, negli scontri. Ne servono milioni per colmare un giorno, ogni attimo è un continuo incontro. Quelli più comuni, nostro malgrado, sono i così detti incontri mancati. La persona del sedile accanto alla quale non abbiamo rivolto nemmeno un sorriso perché ammaliati dal paesaggio che scorreva dolcemente fuori dal finestrino, o perché il tormento dei pensieri e il richiamo del sonno hanno preso il monopolio della nostra mente. L’autista di un pullman vuoto che ci racconta la sua vita ma noi, incapaci d’accettare quel regalo inaspettato, ci dimentichiamo d’ascoltare perdendoci a riflettere sul poi e su altre persone, immancabilmente mancandone una. Credo nelle persone, in quello che sono senza fronzoli e maschere. Perché sono belle così, al naturale, perché ogni vita è una storia e ogni uomo un libro fitto di righe colme di parole che riempiono le pagine invisibili del suo nome. Perché ogni individuo ha qualcosa da raccontare, da condividere purché gli si dedichi abbastanza tempo, a condizione che si sia disposti a leggere tra i gesti ed i sorrisi, tra una lacrima e un silenzio. Credo nel caso, nei casi che ci permettono di venire a contatto con realtà che altrimenti non avremmo mai conosciuto. Come quel parente di cui ignoravi l’esistenza pure così vicino a te che ti ospita una manciata di mesi prima di spegnersi; come quel treno volutamente perso che non è mai partito, che sapevi non ci sarebbe stato e che, nonostante tutto, non hai mai rimpianto; come le parole precise e sicure di una persona appena conosciuta che riesce, tuttavia, a ricostruire la tua vita, a cogliere ciò che non dici semplicemente osservando la luce nei tuoi occhi. Le targhette scambiate, il materasso aggiunto, una passeggiata in riva al mare, le palme e un cerchietto alla deriva. Credo nel colore. Ne abbiamo bisogno per dipingere, per sognare, per vivere. Amo le città capaci di sorprendere con le loro sfumature cangianti di ocra, rosso, verde e blu. Affascinano fin quasi a togliere il respiro i giochi cromatici soggetti al mutare delle stagioni, i tratti di una giornata uggiosa e lo sfarzo donato da un sole timido che fa capolino tra le nuvole. Penso che una maglia sgargiante sia in grado di migliorare un umore apparentemente irrecuperabile, che un tramonto e un’alba possano ridare speranza e voglia di fare ad un’anima affranta. Credo nelle città perché sono scrigni di storie e di vite. Sono le persone affaccendate e schive a modellarne il futuro, il presente, e a ricordarne il passato; sono i loro passi svelti lungo le vie del centro a far battere sempre e ancora il loro cuore antico; sono i turisti a portare quel non so che di diverso ed estraneo, solo per farci sentire ancora di più a casa, per rafforzare un senso d’appartenenza irrazionale ma immancabilmente presente. Città vecchie e nuove; città su un lago, a lato di un fiume o in cima alle montagne, nel bel mezzo di una pianura o ai piedi di un declivio. Credo proprio che senza treni ci sarebbero molti meno incontri e, in mancanza di questi, incontreremmo meno persone di quanto ci sia capitato in questi anni. Senza di loro verrebbero a mancare i casi straordinari e terribili in cui siamo incappati così, senza preavviso. Ci sarebbe un po’ meno colore; conosceremmo poche città.
Per questo credo nei treni.        

(ma non nella loro puntualità, eh!)

Elefanti Tristi

giovedì 20 dicembre 2012

Mind Mirror delucidazioni....e sfasi pre-natalizi

Leggo qualche post su facebook o su qualche altro blog e vedo che la gente va veramente in paranoia per i kg post-cenone di Natale, anzi, post-cenoni.
Ora la domanda è: gente ma veramente vi frega dei kg post-cenoni??? Cioè a me proprio no!!!
Ci sono due cose che aspetto tutto l'anno...una è l'estate e l'altra sono le leccornie che mi papperò a Natale e i giorni successivi....ad essere proprio sincera oltre tutto credo di non aver mai preso più di un chiletto e l'ho anche sempre smaltito poco dopo le feste natalizie...Al che vi direte "eh allora sarai una chiattona". Ma anche no! Ho una 38 quindi fidatevi è possibile non morire di cenone...sempre che non abbiate disturbi alimentari particolari. A quel punto va da sé che il discorso non vale...
Visto che il 7 gennaio (a meno che non dobbiate andare ai Caraibi e in tal caso beati voi) nessuno ci aspetta al varco con la prova costume, io mi chiedo ma che ve ne frega???
Mangiate e siate felici! Anche perché sotto terra non si mangia più :P (a meno che non siate dei vermi...chiaramente).

P.S. è dei ravioli di carne in brodo della nonna che non c'è più, ma noi continuiamo comunque a farli, voglio farmene almeno i soliti 5 piatti.....poi si vede....se avanza spazio.....

Intanto sto anche guardando Masterchef e mi sta venendo fame tanto per restare in tema eheheh

Ah comunque prima che me lo scordi...Il Mind Mirror era un diario cartaceo che tenevamo io e la mia compagna di scuola e di banco Elefanti Tristi...in questo diario scrivevamo i nostri pensieri e le nostre cazzate, ma in particolare scrivevamo cose che non potevamo dirci ad alta voce in classe...
C'erano anche, foto, disegni, testi di canzoni o citazioni di libri e film e anche qualche commento o dedica di altri amici...Insomma un blog cartaceo....il caro, vecchio diario per l'appunto.
Da qui l'idea di fare un blog e quindi di ridare vita al Mind Mirror anche ora che non siamo più compagne di banco e nemmeno di liceo, ma d'avventura si...SEMPRE E COMUNQUE! :D
Morbidi.

PRESENTAZIONI....sisi ciao!

Vabbè...facciamo che il primo post è così tanto per occupare spazio.....Nel caso non si fosse capito siamo in due.....ovvero Elefanti tristi e Morbidi....io, in particolare, sarei Morbidi. Non chiedetemi perchè...non lo so o è una storia lunga e ve la racconto un'altra volta...tanto se non erro questo è un blog e fino a quando non decideranno di internarmi posso farne libero uso e sopruso..... Ciao
Morbidi.


.. Bene, ho appena scoperto di essere Elefanti Tristi. E non mi ispirano nemmeno troppo gli elefanti. E non so scriverlo. Dettagli. A quanto pare abbiamo dato il via ad una serie di insensatissimi e sconclusionati grovigli di idee confuse..è un po' come cadere nel buco di Alice... scontrarsi con tante cose strane finendo oltre uno specchio... e si finisce immancabilmente a parlare con una serratura. Chiaro?
Elefanti Tristi.



P.S. capito come si toglie l'intervallo O.O