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mercoledì 23 gennaio 2013

Un piattino da caffè

In ogni falso si nasconde sempre qualcosa di vero.

Sì, la migliore offerta.
Non parlerò del film, perchè non ce n'è bisogno: è una storia verosimile e disarmante. Esci dalla sala con l'amaro in bocca, ma solo perchè ti rendi conto che quel mondo (ohibò) è anche il tuo. Ma questo già lo sapevi, una scrollata di spalle basterà a tenere lontani i cattivi pensieri. Fino alla prossima bruttura, almeno.

Era Aprile, una piovosa sera di fine Aprile. Camminavamo da ore, chiacchiere continue allietavano il ticchettio sordo dei nostri passi tra le vie bagnate. Alla nostra sinistra notiamo d'un tratto un negozio che vende pezzi d'arredamento particolari. Due paia d'occhi identici vengono catturati da delle poltrone a sacco dalle più svariate forme e dimensioni, seguono un'infinità di commenti. Attraversiamo la strada e solo allora notiamo un piccolo ristorantino, i muri dipinti di un giallo abbastanza acceso su cui si arrampicano mattoni arancio, tavoli e sedie in legno scuro, una carriola all'ingresso. Sbirciamo incuriositi per qualche secondo, dopo di che apre la porta convinto. Entriamo.
Mangiamo senza mai smettere di parlare. Sorrido, un sorriso felice e felicemente perso tra il giallo delle pareti, tra le curiose paccottiglie che fanno capolino dalle mensole. Noto i bicchieri di terra cotta e la bellissima brocca dell'acqua, di terra cotta anch'essa. Mi rubano il cuore. "Posso portar via la brocca?", chiedo ridendo, ma qualcosa nel mio sgardo deve avermi tradita.
I piatti sono vuoti ormai da un'ora quando decidiamo che forse è il caso di andarcene, siamo rimasti solo noi.
"Vado a pagare, torno subito". Le ultime parole famose. Mezz'ora dopo mi chiedo se sia il caso di andarlo a recuperare. O di andarmene. Stavo soppesando le due opzioni quando torna.
"Ho sfoderato tutte le mie armi migliori, lo stavo supplicando praticamente alla fine..la brocca non ce la possono dare perchè ne hanno già rotte tante e le fanno fare da un posto a Firenze..", strabuzzo gli occhi incredula. Oddio, mi aveva presa sul serio. "Però ci hanno lasciato questo piattino.."

Un piattino da caffè accanto al computer. Sopra sono riposte due bustine di zucchero, il biglietto di una mostra, due biglietti da visita, una manciata di sassi.

In ogni falso c'è sempre qualcosa di vero. Sarà, ma per me è no.

Elefanti Tristi

7 commenti:

  1. Risposte
    1. Ahahahahahahahahahah
      "coso", fantastico...sei diventata la Fra nel mentre? Ma lei chiamava "coso" un altro "coso". Quindi non sei la Fra. Oppure sì? O forse no..
      [rispondere affermativamente alla domanda che mi hai posto mi sembra un'assurdità (è la parola "coso" a bloccarmi), anche se ne sarei costretta. Credo che questa sia una risposta.. :D]

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    2. E poi, tra l'altro, chissene!
      Elefanti Tristi che si dimentica sempre di firmarsi!

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    3. Ahhahahahah...no non sono la Fra, ma devi considerare che io e lei siamo sposate....comunque sia lo prendo come un si...XD
      Uhahahhah..."coso" mi sembrava adatto ehehehehh O.o
      Morbidi.

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  2. Eh vabbbbè se non ti firmi....se non è zuppa è pan bagnato.....
    Potevamo chiamarci Zuppa o Pan Bagnato O.O
    Morbidi.

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