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venerdì 11 gennaio 2013

Ferma qui

Ciao Morbidi e altri esseri zannuti!

Sono tornata ormai da una settimana da un piccolo viaggio di otto giorni a Novi Sad, ma invece di abituarmi (ri-abituarmi) ai ritmi della vita di qua, alle mura di casa, alle vie che conosco fin troppo bene, alla stessa, solita gente.. mi sento sempre più fuori luogo, inadatta. Non sono più una teenager; questo sentimento mi ha accompagnata costantemente da che sono in vita. Niente di nuovo sul fronte occidentale, quindi. Ci ho ripensato parecchie volte e temo che in un certo qual modo centri qualcosa con il mio nome. Dannazione, mi dovevano proprio chiamare Barbara ("straniera")? Oddio, in tutta onestà mi piace, lo adoro e non potrei mai e poi mai associare il mio volto con un nome diverso dal mio. Ma boh, pensieri confusi, tutto qui. Una straniera strana, che si innamora più che delle persone, delle città che incontra. Le città, alcune di loro, hanno qualcosa di speciale. Mancano come pezzi di cuore. Sarò nata male io, ma sento il bisogno di tornare in certi posti, di restarci per un po', di respirare un'aria diversa, di imboccare delle vie più strette rispetto a quelle che si possono incontrare in Brianza, di ascoltare della gente che parla con una cadenza diversa..
Scrivevo l'anno scorso: "Ci sono città che mi mancano quasi fossero pezzi di cuore. Sono cresciuta in provincia, ho portato il mare nel cuore (il mare sassoso di Lavagna, per me non c’è maledizione peggiore di una distesa di sabbia. ESIGO I SASSI!) insieme ai carruggi stretti e colorati, a quella parlata cadenzata, a quei volti che non cambiano mai nonostante il susseguirsi delle stagioni. Quell’aria che rinfresca l’anima, ravviva il sorriso e avvolge il corpo quasi fosse un manto caldo, accogliente, materno. Corpo e anima straripano in una risata semplice e sincera mentre con una sola voce ripetono “sono a casa”.
{It feels like home to me, it feels like home to me, it feels like I’m all the way back where I come from
 It feels like home to me, it feels like home to me, it feels like I’m all the way back where I belong}
Sarà che quest’angolo di mondo custodisce i ricordi più belli della mia vita, sarà che solo a Lavagna tornano dei minuscoli frammenti di un passato che ho rimosso per non sentire più dolore. Tornano, levigati dalle onde chiassose e dolci del mio mare, i ricordi di un’infanzia cancellata, di un carattere diverso, di una donna che ho avuto la fortuna d’incontrare. Torna tutto a ricordarmi chi sono. E sono in pace, finalmente in pace.
Ecco insomma, per farla breve mi mancavano queste sensazioni. È come se sia legata a quella regione ad arco da fili invisibili, inconsistenti eppure indissolubili. Al contrario qui, in Lombardia, nel bel mezzo della Pianura Padana mi sento come costretta, in gabbia, obbligata a muovermi in realtà conosciute ed estranee in cui immancabilmente finisco col sentirmi fuori luogo. Renato scrisse poesie e libri sulla sua amata Brianza (dalla lontana e a suo modo europea San Francisco). Io da questo angolo opaco d’Italia, scrivo di un’isola verde e di quell’angolo di mare che vorrei fosse il mio mondo. Stessa famiglia, stessi problemi d’identità."

[Morbidi, ti chiedo un regalo di compleanno.. quando finisco gli esami.. ti va di farci un salto in giornata? occhioni dolci dolci.. quasi diabetici..]

E Novi Sad è una di quelle città. Quando dicevo che avrei preso un aereo per andare in Serbia a trovare un'amica mi ritrovavo a dover rispondere con un sorriso forzato ed una scrollata di spalle a degli sguardi contrariati. Probabilmente le loro memorie sono rimaste fossilizzate sull'ultima guerra. Beh, non che Belgrado sia molto meglio di quanto un occidentale possa immaginarlo. Ma ciò che più mi stupisce di quella terra, in cui tutto (dalla musica alla cucina, dalle forme degli edifici alla lingua) è una via di mezzo tra la cultura europea e quella turca, è la sua gente. Sono le persone. Certo, è vero, è un paese povero. Le case di Belgrado e Novi Sad sono fatiscenti, grigie, le strade sono sporche e piene di buchi (ma questo fattore non ci è poi così estraneo). Tutto sembra crollare. Dall'esterno, almeno. Appena varchi la soglia di una di quelle case capisci che ciò che conta è il contenuto. Muri perfettamente imbiancati, mobili antichi, tradizioni che vivono in ogni dipinto appeso alle pareti. L'immancabile pianoforte. E le persone sono così: calde, accoglienti, ma semplici e banali (forse) in apparenza. Con una cultura musicale sorprendente. Gente che al posto di andare in discoteca si reca in locali che suonano musica dal vivo, o va ad un concerto di un cantante nazionale (che è riuscito a coinvolgere anche me..nonostante non capissi una singola parola..).

L'ennisimo posto in cui potrei vivere.

Voglio vedere la Vojvodina d'estate (e prendere quel pullman che parte da Milano e arriva fino a Novi Sad.. 15h di viaggio)..

Un barrito!

Elefanti Tristi


4 commenti:

  1. È bello che tu abbia un posto-casa, è più raro di quanto si pensi.
    Hai fatto un bel viaggio. non è la prima volta che sento parlar bene dei paesi dell'est europa, sembrano quasi più inciviliti del grande occidente.

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  2. Sì, è bello avere un posto-casa, come dici tu. :) Un po' meno bello è il non viverci, ma credo sia solo questione di tempo..

    E concordo in pieno sulla maggiore civiltà dei paesi dell'est europa. Ho degli amici russi e ammetto di non aver mai trovato un tale rispetto per cose e persone nel nostro piccolo angolo di mondo.

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  3. Ma daiiii mica l'avevo vistoooo!!! Ohhh perdo colpi!!! Ben tornata Elefanti Tristi...anche se so che avresti preferito non tornare XD
    Certo a Lavagna io ci vengo di corsa....quel posto custodisce anche tanti dei miei ricordi....e comunque sia non posso resistere alla focaccia e alla farinata....non c'è da chiedere...c'è solo da andare!
    Ahhhh non me ne parlare...di cultura musicale comunque.....mi ero già stupita di come a Praga, distante solo un'ora di quel pullman solo per noi due, fossero tutti (gente, locali ecc...) molto più avanti....

    Comunque la mia conclusione è che il problema è proprio la pianura....sai per te è il mare, per me è il lago....quel paesino del cavolo con pochi abitanti e tanti gatti.....e le montagne intorno <3
    Questa pianura è una maledizione te lo dico io!
    Morbidi.

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  4. Sante parole! Quello che amo della Liguria (e che mi fa tornare in mente Lisbona) sono le vie ripide, strette, irregolari. L'ACQUA. I sassi, le montagne e le colline appena dietro la città.. <3 Novi Sad non è così, ma ha i colori che qua mancano.. ed è già qualcosa!
    Elefanti Tristi

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